mercoledì 8 maggio 2024
Presentato alla stazione Ostiense di Roma il progetto di Unitalsi e Fs Treni Turistici Italiani per portare in Francia, dal 16 al 22 maggio, oltre 400 soci, tra cui centinaia di piccoli
I protagonisti della conferenza in posa davanti al treno che partirà per Lourdes

I protagonisti della conferenza in posa davanti al treno che partirà per Lourdes - Antonino Casadonte

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Un treno carico di fede, energia, voglia di vivere, sogni e speranze. È il "treno dei bambini", il convoglio che partirà giovedì 16 maggio dall'Italia con a bordo oltre 400 persone, tra cui volontari, medici e soprattutto numerosi piccoli diversamente abili e pazienti presso gli ospedali pediatrici italiani. Destinazione Lourdes, santuario mariano nel sud della Francia. E non importa quante ore di viaggio ci vorranno, perché sarà il momento ideale per riflettere, scoprire sé stessi e gli altri, socializzare.

L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra la Fondazione Fs italiane, Unitalsi e Fs Treni turistici italiani ed è stata presentata mercoledì 8 maggio nella Sala presidenziale della stazione Ostiense di Roma. Due grandi carovane che partiranno da Reggio Calabria e da Bari - una farà il percorso tirrenico, l'altra quello adriatico - e che si ricongiungeranno per arrivare insieme al santuario. Un pellegrinaggio dai contorni "romantici" per il presidente della Fondazione Fs, monsignor Liberio Andreatta, ex amministratore delegato dell'Opera romana pellegrinaggi, che ha introdotto l'evento e ricordato con piacere gli anni dei suoi primi viaggi di fede.

«Ho passato una vita a organizzare pellegrinaggi a Lourdes, il mio primo fu nel 1970, l'ultimo otto anni fa. Ci tornerò con piacere perché quello in treno è il vero viaggio verso Lourdes, in quanto al suo interno si crea una comunità, le persone si conoscono, si aiutano, ci si parla, ci sono rapporti umani», ha affermato Andreatta. Aspetti essenziali che si sono un po' persi negli anni e che viaggiando in aereo non si potrebbero apprezzare. Un modo per capire il vero significato del pellegrinaggio a Lourdes: «Il vero miracolo di questo luogo è saper accettare sé stessi, la propria condizione, avere una visione diversa - ha aggiunto Andreatta -. Spesso mi guardavo attorno e capivo che c'è chi sta peggio». La scelta del treno, dunque, non è casuale. Un concetto che ha evidenziato anche il presidente di Fs Treni turistici italiani, Alessandro Vannini Scatoli: «Con il nostro progetto diamo senso all'esperienza, si tratta di un percorso che assume una valenza di socialità, redenzione e umanità che stiamo perdendo nel tempo». Poi, sugli eventuali disagi dovuti alle molte ore di viaggio, ha assicurato: «Ci impegneremo affinché ci sia una cura maggiore delle carrozze».

Un momento della conferenza di presentazione

Un momento della conferenza di presentazione - Antonino Casadonte

Alla conferenza di presentazione ha preso parte anche l'assessore alla Mobilità del comune di Roma, Eugenio Patanè, che ha sottolineato l'importanza della presenza dei bambini nel convoglio: «È bello che anche i piccoli possano cominciare ad apprezzare questo mezzo, l'Europa punta molto sui nostri corridoi ferroviari». Le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale di Unitalsi, Rocco Palese, e all'ad di Fs Treni turistici italiani, Luigi Cantamessa. Il primo si è soffermato sull'esperienza del pellegrinaggio in treno, che significa «vivere un viaggio di fede con un ammalato, ascoltare storie straordinarie». «Con i bambini - ha ribadito - questo significato è ancora più forte e intimo». Infine, Cantamessa ha spiegato che già da tanti anni pensava a un progetto del genere, un'iniziativa «che ci fa tornare a viaggiare verso Lourdes in maniera autentica, seppure la mobilità di oggi sia più moderna rispetto al passato». Con un auspicio per il futuro: «Vedo un ritorno dei treni di "fede", anche verso grandi luoghi di culto nazionali come Assisi e Loreto, confermo a Unitalsi che la nostra presenza ci sarà sempre».



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